La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
Infrastrutture
29/Agosto/2018
Politica Economica

La capacità produttiva di un sistema dipende, in buona misura, da investimenti, pubblici e privati, in infrastrutture fisiche.
Esse producono effetti moltiplicativi di lungo periodo, sul PIL, superiori all'unità, toccando i trasporti, l'energia, le telecomunicazioni, l'informatica.
Il nostro Paese, dal Governo Ciampi in poi, ha avuto una visione miope, dal momento che, per le limitazioni di bilancio, nonché per gli scandali, incidenti vari ed altro, il settore non è apparso alla politica interessante, ai fini del consenso.
In ogni caso, accanto al capitale fisso, occorre tenere da conto, in un processo di crescita, un buon capitale istituzionale, umano, nonché la ricerca e l'innovazione.
E' un movimento di accumulazione di grande peso, in cui l'incontro tra privato e pubblico è essenziale.
Il disastro del Ponte Morandi deve servire a dare una spinta a questo processo, e non a frenarlo con soluzioni pasticciate, ipotesi azzardate, posizionamenti politici che rasentano il cinismo.
Il nostro passato, non sempre foriero di buoni esempi nella partnership fra pubblico e privato, è chiamato a riscattarsi agli occhi di un mondo che ha nuovamente associato il nome dell'Italia ad una tragedia.
Tutti gli attori che sono chiamati in causa in questa nuova, delicata fase, debbono trarre ispirazione dalla figura stessa del ponte.
Esso, con la sua idealità di congiunzione, equilibrio ed armonia nei rapporti architettonici, è una metafora da seguire nel percorso dell'auspicabile ricostruzione morale, civile ed economica del Paese.

Pensiero del giorno
"Purtroppo sono più numerosi gli uomini che costruiscono muri di quelli che costruiscono ponti"
(Proverbio cinese)