La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
L'emozione, la fiducia, il lavoro e il welfare al tempo di Covid-19
03/Febbraio/2021
Archivio News

"…e allora? Perché cambiare un certo atteggiamento comune."

di Carmine D'Antonio e Romeo Lelli[1]


L'impatto di Covid-19 sull'economia

La crisi sanitaria provocata dalla pandemia Covid-19 ha messo in grande risalto quanto sia vulnerabile l'essere umano se esposto a pericoli sconosciuti e non facilmente controllabili. La pandemia e il conseguente lockdown di oltre metà della popolazione ci ha portato nella peggiore crisi economica dalla grande depressione del 1929. Il virus non fa differenza di classe sociale, cosa questa che accomuna le persone e le rende tutte uguali, provocando le stesse sensazioni di inadeguatezza.

L'emozione della paura per quello che è accaduto, l'ansia per il domani e il lavoro che si rischia di perdere, il dolore per i morti, ecc., devono allertare tutte le nostre risorse cercando soluzioni per far sì che intorno a noi si inneschi una reazione a catena di solidarietà. Percepire le emozioni significa discernere le cose importanti e scoprire nuove risorse, accettare la situazione con un atteggiamento attivo, pensare di allargare gli orizzonti, con consapevolezza ed equilibrio. Farsi prendere dalla paura può impedirci di agire e può portare ulteriori disgrazie, ancora più grandi o di natura diversa.

In molte nazioni come l'Italia si sentirà la necessità di ripensare i modelli economici tradizionali per costruirne di nuovi, che siano più sostenibili e mettano al centro del "villaggio", le esigenze e i bisogni reali della singola persona, della società in generale e dell'ambiente.

I leader globali hanno il dovere di garantire il cibo e il denaro a milioni di persone che hanno perso il posto di lavoro, anche se il prodotto interno lordo mondiale inevitabilmente si contrarrà.

E' evidente che gli Stati più colpiti dalla pandemia Covid-19, vedranno crescere il volume del loro debito pubblico in maniera ragguardevole. Sarà essenziale l'intervento delle Banche centrali, che dovranno assumere un ruolo importante, quasi decisivo, al fine di garantire liquidità e fiducia nel sistema. Non saranno certo le Banche centrali a guarirci dal virus, ma potranno aiutare in maniera determinante le imprese, i cittadini e i consumatori a superare la crisi più velocemente o con meno difficoltà.

Premesso che nessuno è in grado di prevedere ciò che accadrà in futuro, la situazione generatasi fa sentire forte l'esigenza che anche nel campo assicurativo vengano create nuove forme di protezione della persona e dei beni, con la nascita di nuove coperture integrate a servizi, cha possano contribuire ad affrontare nuove problematiche e situazioni impensabili fino a poco tempo fa. L'offerta delle nuove copertura sanitarie prevede l'indennità da ricovero Covid-19, il teleconsulto Covid-19, l'indennizzo per terapia intensiva e per i tamponi, servizi e prestazioni in forma diretta per migliorare la prevenzione e la protezione dell'assicurato, ecc.

La vulnerabilità delle famiglie, accentuatasi nel periodo dell'emergenza, richiede forme nuove di solidarietà, anche con l'auspicabile sostegno pubblico, e di mutualizzazione dei rischi[1], in modo da affrontare in una solida collettività l'incertezza sul futuro[2]. Il risparmio delle famiglie va avvicinato all'economia reale e alle strutture di protezione assicurative efficaci per la persona e le sue attività, in un clima di ritrovata fiducia e speranza per il futuro.

La soluzione finale per uscire dalla pandemia Covid-19 si chiama vaccino

L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha comunicato che sono stati autorizzati n. 8 vaccini: 3 in Cina, 2 in Russia, quello prodotto da Moderna, quello prodotto dall'Università di Oxford – AstraZeneca e il vaccino prodotto dalla Pfizer-Biontech (il primo autorizzato in Europa e in Italia).

I vaccini servono a prevenire la malattia da coronavirus e costituiscono una preziosa risorsa per i cittadini e per i sistemi sanitari.

I primi vaccini sono stati e saranno somministrati alle categorie più a rischio con l'obiettivo di arrivare a coprire, entro la fine del 2021, almeno il 70% della popolazione italiana. Lo scopo dichiarato dalle Autorità è quello del conseguimento dell'immunità di gregge. All'attualità i vaccini sono l'unica via, in mancanza di altre cure validate dalla comunità scientifica, per sconfiggere la pandemia da Covid-19. Va, al contempo, evidenziato che in tutto il mondo si nutrono forti dubbi rispetto alla necessità di vaccinarsi contro il Covid-19. Tale scetticismo viene definito con il termine vaccine hesitancy, in italiano esitazione vaccinale, e indica "un ritardo nell'accettazione o nel rifiuto dei vaccini, nonostante la disponibilità di servizi di vaccinazione". E' necessario, quindi, che venga organizzato un sistema di farmaco-vigilanza al fine di raccogliere i dati relativi agli effetti collaterali, per cercare, in tal modo, di vincere tutte le resistenze e le perplessità che esistono intorno ai vaccini anti-covid.

Il virus non sparirà per magia, potrebbero seguire altre ondate di contagio. Sarà necessario, pertanto, adottare strategie di prevenzione e protezione di lungo periodo.

Il ruolo fondamentale dell'educazione finanziaria

Il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (d'ora in poi Comitato) ha promosso l'iniziativa #Quellochecontasaperenell'emergenza, con un decalogo "per orientarsi nella gestione delle nostre finanze personali nella attuale crisi sanitaria globale legata alla diffusione del virus Covid-19".[3]

I dieci consigli invitano gli italiani a prendersi cura delle proprie finanze e di sé stessi, per aumentare la resilienza finanziaria, ovvero, la loro capacità di resistere agli urti e alle difficoltà inaspettate.

Le informazioni e azioni, ivi riportate, sono utili ad innalzare "la conoscenza e le competenze finanziarie, assicurative e previdenziali e migliorare per tutti la capacità di fare scelte coerenti con i propri obiettivi e le proprie condizioni."

Nell'emergenza da Covid-19, la salute è un concetto importante sia per il nostro benessere che per le nostre finanze. Nella crisi sanitaria del 2020, abbiamo imparato a seguire i consigli per evitare il contagio del virus. Allo stesso modo, il Comitato ci invita a riflettere sulla necessità di informarsi per acquisire ed aumentare le conoscenze, al fine di fare scelte finanziarie che aiutino a gestire il periodo di emergenza e superare la crisi.

Per il Comitato, tra l'altro, in tempo di crisi conta sapere/ricordare:

  • che nei momenti di incertezza economica è buona regola tenere sempre d'occhio le nostre entrate e uscite personali e familiari. Il proprio bilancio va rivisto tenendo conto delle potenziali conseguenze negative che si ripercuotono sulla regolarità delle nostre entrate o sui flussi di entrate. Una buona pratica è quella di avere un piccolo ‘tesoretto' per le spese impreviste, che emergono nell'emergenza;
  • gestire i conti di tutti i giorni con oculatezza, coscienza e prudenza "è importante per vivere il presente e costruire il futuro con maggiore serenità". Non bisogna poi perdere la percezione di come è utilizzato il denaro;
  • tenere un resoconto delle entrate ed uscite sia personale, sia familiare, annotando quando e come si spende, aiuta a gestire meglio le risorse e a valutare quali acquisti sostenere. Può anche rendere più facile capire come risparmiare per il futuro e come costituire una somma a cui attingere in caso di imprevisti;
  • pianificare meglio le decisioni economiche può aiutare a mettere a fuoco le nostre reali esigenze presenti e future, individuando le priorità, e, quindi, a utilizzare al meglio le nostre risorse per soddisfare bisogni e anche qualche desiderio. Una buona educazione finanziaria non è collegata al livello di reddito e/o di risparmio, "significa, anche e prima di tutto, interrogarsi sui propri bisogni e desideri e collegarli alle proprie possibilità economiche. … "Una buona pianificazione parte dall'analisi della situazione finanziaria della famiglia e comporta la fissazione di obiettivi di consumo e di risparmio. L'obiettivo principale della pianificazione finanziaria e dell'utilizzo di un piano di budget è verificare la sostenibilità delle spese, cioè l'equilibrio tra entrate e uscite. È importante, da un lato la costanza e dall'altro la verifica ed eventualmente l'aggiornamento delle previsioni fatte: spesso si tende a sottostimare le spese e sovrastimare le entrate";
  • riprendere in mano le assicurazioni che abbiamo già contratto, ci permette di verificare se abbiamo sottoscritto delle polizze che ci danno diritto ad avere delle coperture a seguito delle conseguenze subite nel periodo di emergenza nonché di valutare se utilizzare altri strumenti/servizi per far fronte a difficoltà inaspettate.[4]

Il mondo che ci attende fuori casa

Dall'emergenza sanitaria e da quella economica del 2020 ne usciremo bene se apprenderemo individualmente qualcosa da questa tragica fase della nostra esistenza. Non dimenticheremo i momenti straordinari, cuciti con il filo delle emozioni e delle paure, che abbiamo vissuto in questo periodo di pandemia.

Bisognerà imparare a convivere con i fantasmi del passato e l'esigenza di vivere in maniera diversa una nuova stagione della nostra vita.

La pandemia Covid-19 determinerà una lunga crisi e scenari che al momento hanno una elevata incertezza.

Per molto tempo dovremo portare la mascherina, che indubbiamente limita la nostra attività relazionale, e dovremo stare attenti alle distanze (1-2 metri). La prima difficoltà uscendo di casa sarà riconoscere l'altro, lo guarderemo negli occhi e saremo "costretti" ad ascoltarlo bene, molto più concentrati e attenti quando ci relazioniamo e gli parliamo. Dovremmo comunicare in modo nuovo, per entrare immediatamente in sintonia, con un linguaggio più incisivo, adatto all'incertezza comune e a una convivenza pacifica e solidale.

Occorrerà lavorare in profondità su sé stessi per trovare un equilibrio con gli altri, facendo affidamento sulle nostre capacità, in modo tale da superare tutti insieme le situazioni di varia natura, compresa quella prettamente economica. Bisognerà essere consapevoli nel gestire un mare in tempesta e dovremo adattarci tutti ad un nuovo modo di vivere, di lavorare e di creare relazioni, per il prosieguo delle normali attività umane.

Non è facile prevedere cosa accadrà in futuro ma questa straordinaria vicenda potrebbe convincere le aziende a riconsiderare modalità e luoghi di svolgimento delle attività[5]. Le regole d'ingaggio saranno presumibilmente diverse. Diventerà basilare instillare nelle persone un senso di appartenenza e rafforzare la cultura della responsabilizzazione, superando quella del controllo.

Nel mondo del lavoro arriveranno grandi cambiamenti. Le persone alla fine del lockdown saranno diverse, ci sarà un nuovo equilibrio tra vita lavorativa e vita personale e un'auspicabile senso di solidarietà.

Le professionalità nei prossimi anni potranno essere tenute a modificare le modalità di azione, in quanto molte attività standardizzate potrebbero essere automatizzate e quindi scomparire, aprendo opportunità in altre attività a valore aggiunto, che si basino su big data, machine learning e su modalità sempre più digitali.

"La pandemia, tra i tanti aspetti, ha fatto emergere che le singole discipline sono "piccole" rispetto alla complessità dei problemi. I saperi isolati sono destinati a naufragare, quello che serve è la dimensione dell'intelligenza collettiva (del lavoro di squadra).[6]

Le parti sociali dovranno essere pronte ad ascoltare le esigenze dettate dai nuovi paradigmi del lavoro e accoglierle con una visione unitaria e vincente, per governare la complessità di questa delicata fase[7]. La pandemia COVID-19 rende necessario ripensare gli strumenti e le strategie su cui è basato l'attuale modello di protezione sociale, in termini soprattutto sanitari e assistenziali. Una prima risposta all'emergenza, ad esempio, si è materializzata attraverso coperture specifiche come indennità per ricoveri e isolamenti domiciliari o rimborsi per prestazioni mediche effettuate a domicilio a favore degli aderenti alle Casse professionali.

La pandemia Covid-19 e le misure di contenimento stanno colpendo tutti, senza alcuna distinzione. In realtà si farà sentire soprattutto sulle fasce più deboli, facendo esplodere il problema delle disuguaglianze sociali, specie in Italia, incrementando il numero dei nuovi poveri.

Nel 2020 le cronache hanno riportato che sono raddoppiate le persone che per la prima volta si sono rivolte alla Caritas e ai centri di ascolto. E' cresciuta la richiesta di beni di prima necessità ma anche la domanda di aiuti economici per pagare bollette, affitti, ecc. Occorre continuare a tenere alta l'attenzione, altrimenti, diventerebbe a rischio la coesione sociale. Le persone sono smarrite, non hanno solidi punti di riferimento e non sanno a chi chiedere aiuto. Siamo ad un bivio epocale e la politica e i rappresentanti della società civile hanno il dovere di essere in prima fila al fianco del cittadino, specie di quello totalmente indifeso. "Temperare gli eccessi e ritrovare la virtù della moderazione nell'esercizio di un più sano principio di ragionevolezza, dovrà essere il primo passo da compiere per cercare di uscire dal buio entro cui ci siamo cacciati."[8]

Date queste premesse, creare rapporti di fiducia con gli altri significa dover esplorare un nuovo mondo, pensando a diversi scenari futuri ai quali aspirare. Non fa eccezione il mondo economico, che necessita di guadare lontano e adottare azioni intelligenti e concrete.

Vi è rinnovato interesse verso gli assicuratori italiani che gestiscono una parte importante del risparmio delle famiglie e della loro protezione. Oggi questi operatori finanziari, non solo per una prospettiva di business, sono fortemente impegnati nel partecipare al rilancio dell'economia e nel cercare iniziative strutturali per la ripartenza del Paese, durante e dopo l'emergenza Covid-19.[9]

Le crisi spaventano ma continuano debolmente a movimentare energie per intercettare i cambiamenti e prendere decisioni sostenibili oggi, nel presente, per essere preparati ad affrontare il domani e vivere il futuro che verrà.

All'aumentare dell'incertezza è opportuno soffermarsi non solo sulle cause dei cambiamenti già avvenuti ma anche a quelli che avverranno.

Il presente è miope nel farci capire quello che sta succedendo. Un contesto avverso ci induce semplicemente nel prendere decisioni significative, a rimanere produttivi, a giocare le proprie carte e a decidere continuamente per essere protagonisti del futuro che verrà.

L'auspicio del fare con pensiero prospettico

Gli operatori del settore finanziario ci insegnano che le prospettive sono sempre incerte. I mercati si basano sull'arrivo di nuove informazioni e sono in costante movimento. Ai gestori di patrimoni si richiede una visione di lungo periodo e di testare i prezzi delle attività correnti.

Alle persone l'attuale pandemia Covid-19, come qualsiasi altro evento tragico, insegna/ricorda che nell'emergenza bisogna guardare avanti per usare quello che si vede e si ascolta al fine di decidere concretamente tempo per tempo. Decidere è inderogabile e possiamo farlo o con un'ottica reattiva, cioè aspettando che le cose succedano per poi rispondere, ovvero, con ottica anticipante, cioè guardando prima cosa potrebbe succedere, preparandosi la possibilità di agire, eppoi decidere con tempestività.[10]

In un evento l'unico elemento che conta sono le conseguenze. La sorpresa dannosa (il cigno nero) arriva perché è fuori portata del nostro radar, in quanto stiamo osservando un contesto troppo circoscritto/piccolo e viviamo la gabbia del presente, oppure, abbiamo smesso di chiederci il motivo per cui facciamo le cose o dove stiamo andando.

Solo un'idea di comunità solidale può sviluppare una completa visione sul futuro, purché compia scelte razionali o prenda decisioni coerenti.

I lavoratori e la gestione dell'azienda

Per la competitività delle imprese nel prossimo futuro occorre riprendere la riflessione tra il dovere di informativa del datore di lavoro e quello di cogestione del sistema tedesco. L'art. 46 della Costituzione Italiana riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende.

Un esempio innovativo è quello stabilito dal Decreto Legislativo n. 112/2017, che rinnova la materia dell'impresa sociale. Per acquisire lo status di impresa sociale "Il datore di lavoro deve creare un meccanismo di consultazione o di partecipazione dei lavoratori, utenti e altri soggetti direttamente interessati all'attività affinché possano esercitare un'influenza sulle decisioni dell'impresa sociale, in particolar modo con riferimento alle questioni che incidono direttamente sulle condizioni di lavoro e sulla qualità dei beni o dei servizi."

La crisi economica ha fatto emergere e ha dato risalto all'esigenza di considerare una "multi stakeholdership". Nel rispetto del dettato costituzionale "ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione" si apriranno nuovi spazi per i lavoratori, spesso per l'estrema necessità della sopravvivenza dell'azienda. [11]

Conclusioni

Durante l'epidemia da Covid-19 abbiamo maturato la consapevolezza che è necessario costruire con avvedutezza il futuro che si desidera.

La pandemia Covid-19 ha determinato una crisi complessa e dolorosa, con cambiamenti radicali di lungo periodo.

Allo scoppiare di una crisi ci si rende conto che vivere nel qui e ora non basta più e bisogna avere nuovi orizzonti.[12]

Bisogna partire dagli elementi che già ci sono: le conseguenze dei cambiamenti climatici e la transizione energetica sono sotto gli occhi di tutti, sono in corso e bisogna saperli gestirli. La salvaguardia dell'ambiente è un fattore imprescindibile per la qualità della vita degli individui e per uno sviluppo sostenibile e può essere realizzata con il contributo responsabile di tutti. Altri cambiamenti stanno modificando radicalmente la vita della collettività, quale, per esempio, la trasformazione digitale.

In una crisi si concentrano le riflessioni sui giovani, si immagina il loro futuro. Diventa fondamentale saperli ascoltare e coadiuvarli per fargli assumere le giuste decisioni. I giovani iniziano a maturare l'esigenza di avere una visione di lungo periodo, che consenta di vivere il futuro in modo consapevole.

La sfida per il lavoro dopo Covid-19 sarà quella di usare la crisi in modo prospettico, per governare assieme i cambiamenti avvenuti e quelli in arrivo. Il lavoro agile porterà ad un ribilanciamento tra tempi di vita privata e lavorativa, nonché ad un miglior utilizzo del tempo, senza considerare lo spazio un ambiente necessario. La formazione continua sui nuovi contenuti sarà la leva per un'autentica e piena consapevolezza del proprio potenziale contributo all'utilità sociale.

Con l'adozione di comportamenti responsabili e costruttivi sarà possibile esplorare nuove strade nel campo della coesione sociale e del lavoro, ripensando anche l'organizzazione e i modelli di protezione sanitari, assistenziali e di sicurezza sul lavoro.

Su questa scelta di fondo si misurerà la credibilità e la reputazione della nostra classe dirigente, che dovrà mettere da parte gli interessi personali e dedicarsi, con serietà e passione, ai bisogni e alle esigenze della collettività. L'auspicio è che dalle macerie della terrificante tragedia di questa pandemia, possa nascere una società più giusta, fondata su criteri ispirati alla mutualità e alla cooperazione, che sia rispettosa della dignità individuale e dei valori della persona


[1] Per gli strumenti assicurativi di base per ogni necessità vedi http://www.quellocheconta.gov.it/it/strumenti/assicurativi/ .

[2] Cfr. http://www.tempofinanziario.it/archivio-news/limportanza-della-cultura-assicurativa-nel-mezzogiorno-ditalia-¹  

[3] Cfr. http://www.quellocheconta.it/it/5-consigli/quellochecontasapere/ .

[4]  Cfr. http://www.quellocheconta.gov.it/it/5-consigli/quellochecontasapere/6/index.html .

[5] Vedi Intervista a Fabiana Dadone, Ministra per la Pubblica Amministrazione – SMART WORKING una sfida che proietta la PA nel futuro - di Massimiliano Cannata. Notiziario SNFIA Aprile 2020 al link https://www.snfia.it/wp-content/uploads/NS-speciale-20200415.pdf e Aziende imparate la lezione, lo smart working è lo strumento del futuro di Domenico De Masi in Notiziario SNFIA Aprile 2020 al link https://www.snfia.it/wp-content/uploads/NS-speciale-20200416.pdf .

[6] Vedi Massimiliano Cannata, Riscopriamo l'etica pubblica per uscire dalla crisi, www.leurispes.it, 26 giugno 2020.

[7] Vedi Saverio Murro – La grande prova. Notiziario SNFIA Aprile 2020 al link https://www.snfia.it/wp-content/uploads/NS-speciale-20200414.pdf  e Le imprese di fronte all'emergenza sanitaria - L'IMPEGNO DI ANIA - Per ripartire serve un nuovo grande ciclo di relazioni industriali di Riccardo Verità. Notiziario SNFIA Aprile 2020 al link https://www.snfia.it/wp-content/uploads/NS-speciale-20200421.pdf .

[8] Vedi Massimiliano Cannata, Riscopriamo l'etica pubblica per uscire dalla crisi, www.leurispes.it, 26 giugno 2020.

[9] Il ruolo delle assicurazioni al tempo del coronavirus di Fortunato Ierardo in Notiziario SNFIA Aprile 2020 al link https://www.snfia.it/wp-content/uploads/NS-speciale-20200420.pdf .

[10] Vedi Lavorare con il futuro. Idee e strumenti per governare l'incertezza - Roberto Poli - EGEA 2019.

[11] Vedi Francesca Manca al link https://www.filodiritto.com/la-partecipazione-dei-lavoratori-dal-mitbestimmung-allimpresa-sociale .

[12] Vedi IVASS le prime misure nel mercato assicurativo per l'emergenza da Covid-19 di Carmine D'Antonio e Romeo Lelli in Notiziario SNFIA Aprile 2020 al link https://www.snfia.it/wp-content/uploads/NS-speciale-20200421.pdf .

[1] Rispettivamente Responsabile dei Rapporti con Enti e Istituzioni del Sindacato Nazionale delle Professionalità Assicurative (SNFIA) e Iscritto al Sindacato SNFIA. Le opinioni degli autori non impegnano ne sono espressione dell'indirizzo dell'Istituto di appartenenza.