La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
Milano avanti, Roma indietro: le conseguenze di una storia e di una governance a due facce.
08/Luglio/2019
Attualità economiche sociali

di Lorenzo Guidantoni.

Partiamo con una premessa doverosa e decisiva nell'ambito delle difficoltà di gestione di una amministrazione: Milanoha una superficie di 181 km2, per una densità di7500 ab/km2. Romaha una superficie di 1287 km2 per una densità di2233 ab/km2.

Premesso ciò, l'abilità dell'amministrazione Sala e lo scarto con quella a 5Stelle guidati da Virginia Raggi, si palesa ogni anno di più nella capacità organizzatrice di Milano, con i suoi grandi eventi come "Expo", il  "Salone del Mobile" le "Olimpiadi 2026", passando per l'attrattività verso le grandi aziende ed il forte appeal internazionale.

In questo senso, il recupero delle periferie milanesi - in particolare cinque -  finite nel degrado nella post industrializzazione della città, ha trovato in Siemens un primo importante partner.

L'azienda tedesca del settore informatico partecipa al progetto con un investimento complessivo di 50 milioni, nuovi edifici e 1.800 addetti impiegati.

Siemens porta con sé una nuova mentalità nell'approccio al lavoro, con edifici open space, l'uso dello smartworking e del wellness aziendale.

Avvenuta l'inaugurazione, Milano punta alla riqualificazione di altre aree periferiche nell'unico modo possibile: portando lavoro, aumentando il verde e gli spazi comuni, nel segno di occupazione e sostenibilità.

Roma resta a guardare, con periferie sempre più svuotate ed incattivite, nel solco di problemi decennali mai risolti e di una economia che cambia allontanandosi sempre più dai palazzi del potere politico, ultimo baluardo di una città che non riesce a ripensarsi. 

Costretta com'è nelle briglie di una storia soffocante, nella bellezza quanto nella complessità della loro trasformazione in stimolo alla sferzata verso la crescita economica e sociale, Roma ed il suo popolo sembrano osservare con indifferenza il sorpasso dell'avvenire sulla propria mentalità, assurdamente ignari delle conseguenze di un futuro che fugge in avanti per natura, sotterrando anche il passato più glorioso.