La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
Lui, lei e l'altro: la coppia e il Coronavirus. In quarantena, coppie che si ritrovano, altre che scoppiano, altre ancora che si ignorano.
01/Aprile/2020
Attualità economiche sociali

di Mariana D'Ovidio

Il momento è drammatico, lo sappiamo. A livello sanitario ed economico la nostra nazione, e non solo, è messa a dura prova, trovandosi a vivere la ben nota emergenza del Covid19. Proviamo, però, per qualche minuto, a staccare la mente, rilassarci un po' e, con un pizzico di autoironia - propria di chi ben conosce i suoi  pregi, ma anche i suoi difetti -  guardarci attorno, molto da vicino, diciamo da dentro casa . E così una delle prime cose che attira l'attenzione è il rapporto di coppia che, causa necessità di forza maggiore, diviene protagonista delle giornate casalinghe. Il lockdown è arrivato anche per noi italiani e ci troviamo a vivere in una sorta di Grande Fratello fai da te, reclusi in quattro mura. Compagni d'avventura  sono, oltre ai figli, se presenti, volti a noi noti ma quasi dimenticati: i relativi partner! E si, la frenetica quotidianità, ci aveva portati a vivere in un convulso meccanismo fatto di impegni rigorosamente suddivisi nella coppia, in modo da lasciare ad entrambi il giusto tempo per il relax che, però, veniva goduto in una disciplinata assenza dell'altro . Ora, invece, la quarantena ci impone di restare a casa e le coppie si trovano a vivere una situazione singolare, più unica che rara: stare insieme, nello stesso luogo, per 24 ore continuative, giorno dopo giorno. Per molti è il concretizzarsi del peggior incubo, per altri un riscoperto innamoramento oppure una pacifica accettazione della realtà, altri ancora si stanno ancora chiedendo : "chi è questo/a che siede sempre sul mio divano?" . -  Scherzi a parte, una menzione speciale meritano quelle persone che si trovano costretti a vivere in casa con i propri aguzzini. La stampa ci riporta, purtroppo, dati che vedono in aumento la violenza domestica, proprio a causa dell'obbligo di non potere uscire. Non vogliamo sottovalutare o sminuire queste circostanze. Anzi, siamo fermamente convinti che si tratti di un tema molto importante e delicato, che merita una giusta e opportuna trattazione, in altra sede. -   Dunque, se fino a ieri abbiamo vissuto, per dirla alla Bauman, in una perfetta "società liquida", in cui tutto andava troppo velocemente e nulla aveva il tempo di essere apprezzato e vissuto nella sua pienezza, relazioni amorose in primis, ora la proporzione si ribalta. La rapidità, che ha caratterizzato il nostro ieri, si oppone alla lentezza dell'oggi. Tutto ciò si riversa nelle mura di casa e nel rapporto a due.  Quindi, immaginiamo la coppia tipo, chiusa in quattro mura e libera da interessi coltivabili, con molto tempo a disposizione che, inaspettatamente, si dilata. Riaffiorano, improvvisamente, quelle diversità che, un tempo lontano, hanno fatto sì che i due si innamorassero o che si dividessero o che scegliessero, semplicemente, di ignorarsi "per il bene dei figli" (bene?). In questa sorta di reality casereccio, di cui tutti diveniamo involontari protagonisti, tollerare la diversità ed evitare il conflitto non è facile, ma è fondamentale.  È necessario un improvviso adattamento: questione di sopravvivenza. Magari, però, tra una faccenda domestica e un film sul divano, tra una call di lavoro e i compiti con i figli, si riscopre quanto di bello si aveva e che la nevrotica quotidianità aveva travolto, nel suo pressappochismo di quel non essere mai abbastanza felici o soddisfatti o pieni, per tornare a Bauman. Forse la felicità, la serenità completa – e non è retorica – è sempre stata lì, dove l'avevamo messa per poi, però, dimenticarla. E se così non dovesse essere, sempre meglio condividere la casa con un "caro amico"  pensando che, tutto sommato, questa situazione non durerà per sempre (la Cina registra un aumento di divorzi considerevoli, post quarantena da Coronavirus). E le coppie clandestine che fine fanno? La lontananza, si sa, fa dimenticare chi non s'ama! Dunque, data l'impossibilità di vedersi, le fiamme più deboli si spegneranno e quelle più forti , inevitabilmente, arderanno, dentro o fuori le mura domestiche. Bhè, qualcosa di buono il terribile Covid19 pur lo farà.