La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
BCE: "ci sono ancora troppe Banche". Come mettere in difficoltà Piccole, medie e microimprese.
10/Giugno/2019
Attualità economiche sociali

dì Lorenzo Guidantoni

Non saremo tanto bravi a crescere, ma siamo dei maestri nel tagliare.

Stando ai dati riportati da "ll Sole 24 Ore", del 5 giugno u.s., riferiti al riassetto del mondo bancario e alla corposa diminuzione delle risorse fisiche e umane prevista per gli Istituti, l'Italia sta proponendo delle ottime performance rispetto a paesi come la Francia o la Germania. 

I risultati di questo processo ci dicono che, nel 2018, nella UE, si sono contate 8 mila filiali e 72 mila dipendenti in meno. 

Il sistema bancario italiano, al momento, conta 274.000 dipendenti, la metà di quelli occupati in Germania. L'entrata in vigore della "quota 100" sembra inoltre favorire "l'alleggerimento" da parte dei nostri Istituti che, in pochi mesi, hanno visto andare in pensione numerose migliaia di dipendenti, di cui l'articolo sopra citato non ha potuto fare conto.

Tutto bene? No per niente. 

La diminuzione nelle dimensioni degli Istituti, si riflette in due aspetti centrali dell'economia: occupazione e credito.

Se da una parte il "turn over" non viene rispettato per motivi di bilancio, con un numero di uscite maggiore di quello delle assunzioni, un altro problema è che le PMI, ma soprattutto le microimprese (meno di 10 dipendenti) colonna portante dell'economia nazionale, rischiano di non trovare più  piccoli istituti con tutte le loro peculiarità: prossimità,  diversità di erogazione del servizio basato principalmente sul rapporto umano, e, quindi, correlato tanto alle esigenze sociali, quanto alle finalità lucrative.

Il nuovo che avanza non è tanto rassicurante, soprattutto leggendo come il fenomeno "dell'overbanked", ossia del numero troppo elevato di banche e risorse sparse sul territorio, sia ancora lontano dall'essere terminato.

I costi dell'eccessiva forza lavoro minano ancora in modo importante la "profittabilità", sull'altare della quale altri sacrifici vanno portati, a svantaggio di un sistema globale, nazionale ed europeo, che nel mondo del lavoro e del credito vede sempre più l'automazione come la protagonista di una rivoluzione paradossalmente a svantaggio delle comunità coinvolte. 

Le valutazioni, in ogni caso, vanno fatte prescindendo da aprioristici orientamenti verso la grande dimensione e, quindi, assorbimenti e fusioni, ma debbono considerare il contesto nel quale si opera.

Un sistema produttivo nazionale incentrato per il 99,4% del fatturato sulle PMI – e di questo composto al 99,2% dai POE (Piccoli Operatori Economici) – deve essere accompagnato nell'auspicabile crescita da banche di prossimità. 

E' un processo in evoluzione, che non va accelerato oltre un certo limite, per evitare che rimangano sul campo del fallimento migliaia di aziende non sufficientemente assistite dal sistema bancario e finanziario.