La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
E' intelligente cambiare
10/Settembre/2018
Politica Economica

Credito, competitività e competenza.
Nell'epoca degli hashtag, ecco i tre termini attorno ai quali costruire una politica di sviluppo sana e convincente.
Su questo tema, in occasione della 50° Giornata del Credito organizzata dall'ANSPC (Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito), si confronteranno, il 4 ottobre p.v. presso la Sala della Clemenza, all'ABI (ore 9:00 -13:00), i vertici di Confindustria, Consob, Associazioni (ANIA, FEBAF), di Banche (Intesa San Paolo – IMI) ed esponenti delle istituzioni.
Partendo dalla relazione di base di Salvatore Rossi, Dir. Gen. della Banca D'Italia, si aprirà il dibattito, coordinato da Marcello Messori, Direttore della LUISS School of European Political Economy.
Gli investimenti pubblici e privati, con l'attuazione dei principi e degli obiettivi di Impresa 4.0, sono alla base di un indispensabile processo di crescita. Il credito, la competitività, la produttività e la competenza, che è figlia della formazione, si uniscono in un tale percorso.
Il rapporto interattivo tra una politica di bilancio, attenta alla composizione di entrata, di spesa ed ai saldi, con una politica industriale coerente ed incisiva, puntellata dal risveglio della cultura d'impresa, con una finanza portata alla costruzione e non alla speculazione, con un orientamento verso la solidarietà e la giustizia sociale, rappresenta il vincolo di una valida e coinvolgente linea strategica, economica e civile.
Ci si augura che al confronto di ottobre si arrivi in un clima più disteso e costruttivo, rispetto a quello vissuto in questi ultimi mesi.
I segnali sono positivi.
Il Vice Presidente Matteo Salvini ha riconosciuto il valore dell'iniziativa privata, della competizione economica, dell''industria 4.0, del gasdotto TAP, confermando, altresì, la validità della TAV nel piano infrastrutturale.
La conseguenza è stata il miglioramento dello spread e la riapertura dei canali di comunicazione con Confindustria, che si dice disponibile a collaborare ad un coerente piano di medio termine.
Questo orientamento, che esce dal terreno ideologico e si sposta sull'economia reale e sul confronto pragmatico, non può che far bene al Paese.
Bisogna parimenti sperare che il M5S esca dal furore anti mercatista, dando segnali – come, in verità, sta succedendo su vari temi (v. vaccini, ILVA) – di buon senso e responsabilità.
E' su questa base che si deve sviluppare il confronto politico tra alleati, nell'interesse del Paese.
Probabilmente si è capito che, come in amore, la politica "profumiera", alimentata da esagerate promesse elettorali, alla lunga stanca e non paga.