La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
La giornata parlamentare del 19 dicembre 2019
19/Dicembre/2019
Politica

Raccolte le firme per il referendum su taglio dei Parlamentari

Obiettivo raggiunto: il taglio dei parlamentari potrà essere sottoposto a Referendum. Con la sottoscrizione di 64 senatori, la legge di modifica costituzionale è stata bloccata fino a quando non si esprimeranno i cittadini italiani, così come vuole la Costituzione. Il taglia poltrone, non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale proprio per permettere di avanzare la richiesta di consultazione popolare, non entrerà quindi in vigore a gennaio 2020, ma dovrà aspettare l'esito del Referendum che orientativamente potrebbe tenersi a giugno del prossimo anno. Il tutto si è concretizzato con ampio anticipo, visto che la scadenza per la presentazione delle firme era fissata al 12 gennaio; a promuovere l'iniziativa Tommaso Nannicini (Pd), Nazario Pagano e Andrea Cangini (Fi), assieme al presidente e al vicepresidente della Fondazione Einaudi Giuseppe Benedetto e Davide Giacalone

Anche chi l'8 ottobre scorso aveva votato la riforma, non nasconde delle riserve: nella lista c'è Francesco Giacobbe, senatore eletto in Australia per il Pd, ci sono diversi senatori di Fi, Iv, M5s, Pd, gruppo Misto, e il senatore a vita Carlo Rubbia; ci sono anche due new entry della Lega, Ugo Grassi Francesco Urraro, che hanno firmato quando erano iscritti al Movimento 5 Stelle. Ora le firme saranno portate in Cassazione, e qui non ci saranno problemi per l'ok, per poi passare al vaglio della Consulta. Con il Referendum sul taglio dei parlamentari, la verifica di governo di gennaio rischia di farsi rovente, a dispetto delle temperature invernali: il 15 gennaio la Consulta si esprimerà sulla consultazione richiesta dalla Lega sulla legge elettorale (il quesito chiede l'abolizione del proporzionale e il presidenzialismo) e nello stesso mese, il 26, si voterà per le regionali in Calabria ed Emilia Romagna, quest'ultima sorvegliata speciale per gli equilibri dell'esecutivo. 

Il premier Giuseppe Conte non crede che i due percorsi istituzionali possano influenzare l'agenda e quindi bloccarne il processo riformatore. In realtà dopo l'annuncio di Nannicini, tra i corridoi nei palazzi della politica la domanda è una sola: "Il Referendum salverà il Conte 2 da una crisi invernale?". No, perché il Referendum non è un salvacondotto al Governo, viene spiegato da fonti autorevoli, che precisano: "In caso di crisi a gennaio, il Referendum slitterebbe a dopo le elezioni, congelando di fatto l'entrata in vigore della legge". Ed è su questo punto che parte la caccia a chi è sospettato di poter approfittare del tecnicismo e far saltare il banco: il dito è puntato sui due Matteo, Salvini Renzi, che nei contatti che hanno avuto hanno parlato di legge elettorale e perché no, della convenienza di tornare alle urne avendo la possibilità di avere più parlamentari da candidare.  

Anche nel Partito Democratico potrebbero emergere delle velleità pro-urne, ampliando la spaccatura tra governativi e non. È infatti nella realtà delle cose che in caso di caduta dell'esecutivo a gennaio e verificata la mancanza di una maggioranza si tornerebbe a votare per 630 deputati e 315 senatori. Solo dopo aver dato vita alla nuova legislatura si riattiverebbe il Referendum, con l'esito scontato per il 'sì' e con l'incognita e la scure che il nuovo Parlamento sia dichiarato illegittimo.  

Torna a riunirsi il tavolo per la riforma della legge elettorale

In questo scenario, già complicato, s'insinua anche la nuova legge elettorale. Oggi la maggioranza avvierà una sorta di consultazione con i delegati delle opposizioni per discutere della riforma partendo da un sistema proporzionale, con due formule diverse di soglia di sbarramento: una al 5% a livello nazionale oppure una a livello circoscrizionale (simil spagnolo). E su questo tema potrebbe abbattersi, anche se poco probabile, la decisione della Consulta chiamata a decidere se dare il via libera al referendum per abolire il proporzionale a favore di un maggioritario all'inglese, l'esatto opposto di quanto si andrà a discutere al tavolo allargato. E nell'ipotesi, scartata da diversi costituzionalisti, che la Consulta ammetta il Referendum, è alta la possibilità che la Lega, che ha aperto al dialogo dicendosi pronta a fare la sua parte per la riforma, esca dal confronto in attesa che i cittadini si esprimano. 

Comunque sia, gli incontri si terranno presso l'ufficio del presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera Giuseppe Brescia (M5S) al quarto piano di palazzo Montecitorio. Questo il calendario, diffuso da fonti parlamentari: dalle 10.00 alle 11.00 Lega; dalle 11.00 alle 12.00 Fratelli d'Italia; dalle 17.30 alle 18.30 Forza Italia. Oltre al presidente della Commissione parteciperanno per la maggioranza Anna Macina (Movimento 5 stelle), Dario Parrini (Partito democratico), Marco Di Maio (Italia viva), Federico Fornaro (Liberi e Uguali) e Gianclaudio Bressa (Per le Autonomie).

Al Senato 

Dopo che nella giornata di ieri il Governo ha posto la fiducia, l'Aula del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per le dichiarazioni di voto e il voto finale sul decreto, già approvato dalla Camera, per il reclutamento personale scolastico

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia esaminerà il disegno di legge sulla diffamazione a mezzo stampa. La Finanze alle 15.00 ascolterà il Ministro dell'economia Roberto Gualtieri sugli esiti dell'ECOFIN. La Agricoltura esaminerà gli Atti europei riguardanti l'esercizio finanziario 2021 e la flessibilità tra i pilastri per l'anno civile 2020 relativamente alla politica agricola comune. La Lavoro si confronterà sulla proposta di nomina di Marialuisa Gnecchi a Vice Presidente dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS). La Territorio esaminerà lo schema di decreto del Presidente della Repubblica sull'organizzazione dell'Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia denominata ItaliaMeteo e sulle misure per il coordinamento delle attività in materia di meteorologia e climatologia.

Alla Camera 

Nella giornata di oggi l'Assemblea della Camera non si riunirà. I lavori riprenderanno alle 9.30 di domenica quando l'Aula di palazzo Montecitorio inizierà l'esame della legge di bilancio 2020

La Commissione Giustizia svolgerà diverse audizioni ed esaminerà le pdl relative alla prescrizione del reato e dibatterà sulle pdl relative alle spese della giustizia. La Bilancio alle 10.00 ascolterà il Ministro dell'economia e delle finanze Roberto Gualtieri nell'ambito dell'esame del disegno di legge di bilancio 2020 e a seguire proseguirà l'esame del provvedimento. La Finanze esaminerà il decreto legge per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento. La Cultura esaminerà le proposte di legge per la soppressione del divieto di contemporanea iscrizione a più università o corsi di studio universitari.

La Ambiente esaminerà lo schema di decreto del Presidente della Repubblica sull'organizzazione dell'Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia denominata ItaliaMeteo e sulle misure per il coordinamento delle attività in materia di meteorologia e climatologia, e ascolterà le comunicazioni del Presidente sul Rapporto 2019 sulla stima dell'impatto delle misure di incentivazione del recupero e della ristrutturazione edilizia nonché della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.  

La Lavoro si confronterà sulla proposta di nomina di Marialuisa Gnecchi a vicepresidente dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), sulla pdl per la prevenzione e il contrasto delle molestie morali e delle violenze psicologiche in ambito lavorativo e alle 14.00 ascolterà la Ministra del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo sul riordino del sistema della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria nella prospettiva di una maggiore efficacia delle azioni di contrasto al lavoro irregolare e all'evasione contributiva. L'Agricoltura esaminerà la proposta di regolamento europeo sulla disciplina finanziaria a decorrere dall'esercizio finanziario 2021 e di flessibilità tra i pilastri per l'anno civile 2020 relativamente alla politica agricola comune. 

Fonte: NOMOS