La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
Davos: l'economia mondiale in modesta ripresa e l'Italia ferma al palo
30/Gennaio/2020
Attualità economiche sociali

di Lorenzo Guidantoni.

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), guidato da Kristalina Georgieva, per il 2020 prevede una crescita economica internazionale intorno al +3.3%.

Prospettiva al ribasso di qualche virgola rispetto a quanto calcolato nel mese di ottobre 2019, in un quadro comunque positivo, in cui l'Italia risulta ancora nell'elenco delle economie più in difficoltà. 

Il +0.2% di PIL del 2019 non può certo bastare per rassicurare in maniera convincente i mercati, soprattutto a fronte di un debito pubblico monstre e con previsioni di crescita per il 2020 definite letteralmente "molto modeste", in una forbice fra il +0.3 e il +0.5%.

Abbiamo l'economia più lenta del G7, con lo scarto di oltre un punto sulle medie previste nell'Eurozona per i prossimi due anni (+1.3% / +1.4%), con una struttura fortemente incentrata sulla forza dell'export, il cui andamento è come noto soggetto alle alterne vicende internazionali.

In questo senso, se la distensione fra Cina e Usa può agevolare la zona dell'UE e, dunque, l'Italia, l'imprevedibilità delle mosse di Trump ed il suo scarso feeling con il "vecchio mondo" è una variabile che rischia di essere decisiva nell'andamento generale della nostra economia.

Il vertice di Davos conferma la forza dei Paesi emergenti, con la Cina a fare da traino grazie al suo +6% nel 2020, e quella indiana, seppur al ribasso, con un previsto +5.8%.

L'economia mondiale cresce così come le disuguaglianze.

Oxfam  ha presentato il 23 gennaio u.s., un rapporto con numeri medioevali, nei quali si afferma che una elité di appena 2.153 persone detiene una ricchezza superiore a quella di 4.6 miliardi di abitanti; 22 paperoni hanno un patrimonio pari a quello in possesso di tutte le donne nel continente africano.

Va bene la crescita, ma senza una equa redistribuzione dove andremo a finire?