La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
Contagio nero: lo shail oil USA indebitato e le Banche coinvolte.
25/Marzo/2020
Attualità economiche sociali

di Lorenzo Guidantoni

Con il petrolio a 20 dollari al barile e il gas ai minimi storici, le aziende dell'energia americana, in particolar modo quelle dello shail oil, stanno attraversando uno dei loro momenti più "neri" di sempre.

128 miliardi di dollari di obbligazioni delle compagnie USA  oggi trattano a livelli distressed, ovvero promettono rendimenti da oltre il 10% del Treasuries. Le emissioni più speculative (high yield) in due settimane hanno raddoppiato il loro spread, arrivando a 1.013 punti base. Nell'Energy lo spread si trova a quota 2.200 punti. 

Tra bond e prestiti leva molte aziende rischiano il default debiti per oltre 533 miliardi di dollari.

A soffrire gli effetti dell'emergenza sono in prima istanza le compagnie shail oil - con un rating inferiore a BBB -  specializzate nel fracking. 

I "frackers", già fortemente contestati dagli ambientalisti per il loro metodo di estrazione, hanno regalato il primato di produzione agli Stati Uniti. Per raggiungere questo obiettivo, però, si sono fortemente indebitate con il benestare di un Governo che, prima di ogni cosa, ha sempre cercato di assicurare carburante a basso costo: il popolo dei SUV ha bisogno

Anni di prestiti agevolati hanno fatto accumulare al settore 175 miliardi di dollari di debito spazzatura.

Fra le prime compagnie costretta al ridimensionamento, si segnala la Hallinburton, società di servizi petroliferi che ha già licenziato 3.500 dipendenti. 


Ma la bolla dell'oro nero rischia di creare un nuovo terremoto finanziario. 

I big del credito USA (Jp Morgan Chase, Citigroup, Banks of America) sono esposti solo in misura del 15% in questo comparto ma molte medie e piccole banche hanno investito fino a un  quarto del loro capitale.

Se l'energia ha un peso limitato negli indici high yeld americani, il 10% circa,o vvero la metà rispetto alla grande crisi del 2008, il rischio di innescare un pesante contagio finanziario è elevato: l'insolvenza di molte società e le obbligazioni in scadenza nei prossimi 5 anni sono elementi da non sottovalutare nel contesto della prossima, inevitabile recessione.